About me| Chi sono?| BLOG
Chiara| Paola| Valentina| Francesca
Home| Download| Poesie | Poems| Immagini | Pictures| Articoli | Papers| Winamp Plugins
English
› Home › Download » Poems › Pictures › Technical Papers › Winamp Plugins
Italiano
› Principale › Download » Poesie › Immagini › Articoli IoProgrammo › Plugins per Winamp

Le mie poesie - My poetry

I'm sorry but these poems are available in Italian language Italian Flag only...

Sign my Guestbook / Lascia un messaggio nel Libro degli Ospiti

Questa sezione è dedicata a coloro che, sensibili al gusto per la metafora, navigano alla ricerca di stimoli in grado di suscitare emozioni o più semplicemente spunti di riflessione. Forse è eccessivo parlare di poesie, si tratta di semplici pensieri dotati di una forma (e almeno per me di un contenuto) che potrebbero titillare la vostra intelligenza emotiva. E' quasi inutile sottolineare che tutti i nostri pensieri nascondono realtà ben più profonde e complesse di quelle che i sensi limitati possano percepire, di conseguenza per apprezzare pienamente le "poesie" seguenti è necessario dare valore ad ogni parola. Al fine di massimizzare la funzione espressiva si fa un uso abbondante di metafore, spero che non risultino oscure o ambigue riuscendo così a stabilire un minimo di empátheia...

Salvatore Meschini

Raccolte

La prima raccolta completa di "riflessioni" è Il Percorso: un viaggio visionario tra le piccole ipocrisie quotidiane che contribuiscono a rendere vivibile ogni istante. Tra l'Aurora e il Tramonto una successione di frammenti, apparentemente distinti e irregolari, conducono alla realizzazione di un puzzle spettacolare...

Durante il percorso si possono incontrare delle Emozioni, a volte però si cammina in fretta, mantenendo la testa troppo in alto o troppo in basso per fermarsi e giocare. Solo dopo essersi voltati ci si rende tristemente conto di aver perso qualcosa di importante. La seconda raccolta, Detto senza parole, è costituita da momenti che appartengono al passato o al futuro, ma non al presente...  

Raccolte

Il percorso

Mosaico

Aurora

Ai margini

Notturno

Caduta libera

Del cammino

Se

Oltre le parole

Al tramonto - Ricorderai domani

Raccolte

Detto senza parole

Abiura tardiva

Effetto del miraggio

Raggiunto almeno il minimo

Come muore un'emozione

Oscillantidoto

Lumaca e divisione

E-pi-fa-nì-a


Mosaico
(Dedicata a Chiara "Le piccole cose importanti")


Mentre voi dormite il sonno peggiore
degli amanti muore prima l'amore,
canto di mosche e verdi bottiglie riverse
su una musica senza alti né note diverse,
osservo la vita planare di notte
il gallo che grida
e nessuno lo avverte

Nella valle silente vive uno strano animale
è fatto di niente, di giallo e risate amare
non vuole padroni ma catene o illusioni,
quando si getta nel sogno senza ragione
la solitudine dipinta di rosso diviene ambizione

Alto riposa pigro il cielo
coprendo delusioni con un pallido velo
ormai dal tempo e dal nero cerca solo riparo
la nuvola triste con il suo sorriso chiaro

In questo mosaico dai mille colori
non vedo paesaggi ma falsi pudori,
rinuncio alla rotta per un tassello di gioia
uno sguardo d'amore
un momento di gloria

Aurora

Il fragile volo di una farfalla
sugli steli piegati dal vento,
non nebbia, non pioggia,
non sogni,
oppressi dal peso di tiepide aurore

Ai margini

Cammino ai margini dell'erba che cresce,
del tempo che avanza, di amicizie latenti
A piedi nudi mi muovo tra rovi e rumori,
tra silenzi ed amori

Notturno

Sei emersa dalle profondità di un cielo cobalto
intrappolato nell'ordito della ragnatela tesa
sul percorso obbligato

Smarrita nelle consuete nostalgie polverose
sognante nei dedali irreali di un bosco inaccessibile

Ed ora flebile eco di un fuoco ormai estinto
sei lì che tentenni fra un cinguettio amico ed una notte boriosa
Ascolta le mie lacrime

Caduta libera

Sprofondare nel mare nero
Aggrappati all'ancora delle illusioni,

Annegare in un pensiero miserabile
Arrendevole intrico di questa Pantomima,

O respirare la noia
Nascosta e confusa
Dalle complici ore della sera,

E allora vivere

Del cammino

Quando a luci spente
da solo
esploro la notte d'Aprile

Quando affido la rotta
all'alba
di ogni nuova Estate

Quando come un gracile fiore
appassisco
al gelido tocco dell'Inverno

Adoro un suono:
Quello dei miei passi

Se

Se le infinite onde del mare Gelosia
fossero illuminate,

Se l'eterno bambino deliziato dall'altalena della notte
smettesse di amare la Luna,

Se la mediocre ruota del bisogno
decidesse di arrestarsi
splenderebbe l'unica Stella

Oltre le parole

Inutili suoni dal buio
Pallide voci nel vuoto
Aridi silenzi portati dal vento
Vibrano

Tristi fiori dal buio
Falsi sorrisi dal vuoto
Lenti giorni spinti dal vento
Provengono

Basse maree al buio
Umili vite al vuoto
Solidi amori al vento
Alludono

Al tramonto - Ricorderai domani

A volte
un fiore sbocciato a metà
racconta storie

Ricordi recisi
di risvegli dissetati dalla rugiada
e poi
di profonde giornate arse dai caldi colori

Memorie di stelle che sorridono
a maestose tempeste notturne
e grida di bimbi
stupiti da una farfalla

E dopo
dopo l'Aurora
dopo i sogni, la pioggia, la nebbia
solo petali
e lontano,
l'ombra di uno stelo
fa paura

Abiura tardiva

Ed il vecchio seminava
parole in un vaso arido
amori e profumi di donne
istanti in lunghe ghirlande
appassivano insieme
alla luce di candela

Come le cattedrali vuote vibrava
di fede e solitudine
senza più bandiere sulle spalle
di speranza e abitudine
senza più un sogno folle
di carità e gratitudine
senza più quel suo fuoco ribelle

Ed il riflusso incombeva
negli occhi scuri oggi spenti
chiusi di fronte al rifugio
venne meno il coraggio
per afferrare una mano tesa
dall'ideale

Come le effimere fedeltà della sposa
ora le ninfe danzano senza posa
rose selvose di caduche delizie
virtuose miserie, fugaci primizie
divampano nel fiume purpureo
addio, addio, addio a te capricciosa
 

Effetto del miraggio

Ieri ho incontrato un frutto maturo
Caduto dall'albero alla fine di maggio
Per qualcuno altare d'amore per altri il futuro
Per me era solo un lontano miraggio

Vedevo troppo distante l'avventura triviale
Nebbia pesante di una storia da lupanare
Mille occhi puntati sull'esito abituale
O forse sul consueto vizio d'amare

Una parte di me è rimasta sul treno
Veloce precipita verso nessuna destinazione
Senza stancarsi mai del cielo sereno
Come ogni sera sogna puntuale il buffone

Vibra feroce la solita disillusione
Mentre chiedo veemente una nuova mano
Al vacuo ricordo privo di dimensione
Che lascia il volo rituale del gabbiano

Raggiunto almeno il minimo

Ogni domenica pomeriggio
Avanzo sul fondo dell'oceano
Dove le ombre non possono seguirmi

Libero da amici non scelti
Gusto le armoniche dissonanze
Dei tuoi imprevedibili pensieri

E' più facile calpestarli,
Non sono certo frammenti di vetro,
Fossero almeno trasparenti

Oggi come ieri non voglio,
Ma affondando mesto nell'imbroglio
Cerco e non trovo la tua mano

Forse stringe chi vola
Senza ali né sincerità,
Spinto solo dal vento di voluttà

E' più facile tradire,
Deviati dal desiderio altalenante
Il fondo appare troppo distante

Come muore un'emozione

Passai i lunghi mesi di gelo
A guardare nel profondo dei tuoi occhi
Solo per scoprire dove muore un'emozione

Lanciai poi un flebile grido
Ferito dalla pioggia sottile di parole
Ma ero solo, come sempre, davanti a te

Immobile, consapevole e senza respiro
Dopo aver scambiato l'ultimo giro di valzer
Con una nuvola e nessun sorriso sincero

Attesi che il fuoco consumasse lento
La tua colpevole insicurezza
Solo per ascoltarne lontano il lamento

In bilico tra sogno e presente
La trovai scrutando nel vuoto
Traccia impalpabile di emozione morente

Non potendola chiamare per nome
Riflesso imperfetto, nascosi la razionalità
Solo per salutare la fine dell'emozione

Precipitosi passi veloci coprirono passi:
Fuga dalla paura, fuga dalla verità
Alle spalle la gioia, verso la realtà

Mi fermai poco prima del precipizio
Pensieri, troppi contrappunti nella sinfonia
Fuggire, ormai l'unico vizio

Le rosse dinamiche cercarono spazio
Nel remoto tempo distante
Solo per evitare ancora lo strazio

Fui distratto, misera e sterile ossessione
Danza vibrante o luna calante
Nuova vita per la nostra emozione

Oscillantidoto

L'Amore non prende il tempo di una vita
Ingoiato dal rapace battito d'ali
o compagno di ipocrita noia infinita

Perpetuando dunque l'inganno
Quel fuggevole ritmo del Bolero
Rammenta tristezza e affanno
Infantili burle dell'antiquato clero

Dopo volta e conseguente giravolta
Ritrovarsi ad ascoltare l'eco o il contrappunto
Ormai atavici rimpianti di un'eleganza sepolta

Incalza infine la compiacente cecità
Riscatto dai pensieri innocenti
Simili a freddi colpi di pura perplessità
Speranza ripartita in infinitesimi frammenti

Lumaca e divisione

Lei, goccia di pioggia colorata
Quando ti scivola addosso lascia una traccia
Non è detto che resti, non è detto che ti piaccia

Dolce, stringe passato e futuro
In un'avventura solitaria, un laccio
Impregnato - come sempre - di bromuro

Amara, danza con le ombre sul muro
Regalandoti un solo, inconsapevole bacio
Mentre corri via veloce e sicuro

Nostalgia, riflessa nello specchio
Da ieri mi sento più vecchio
Vorrei ignorare il tempo con un brivido

E-pi-fa-nì-a

Se non ci fossi tu a ricordarmi del blu
Richiamerei, con le mie parole, la battaglia finale
Cuore infranto o causale kìnesis mentale

Inseguirei, come un bimbo, il cielo colorato
Leggendo a testa bassa i fondi di caffè
Senza una destinazione, senza un perché

Ed invece batti quel ritmo infame
Sull'inconsapevole dormiente che t'ha amata
Quando ti alzi, ambigua, elusiva, ipocrita madame

Ora, da assoluto interprete fisso i tuoi occhi
Aride sorgenti di infinita dolcezza
Indocili labbra riarse da passione e fiacchezza

Alla manifestazione febbrile della mia schiavitù
Associo un unico, sedizioso desiderio
Io non parlo, parla tu